A spasso per Buti, tra arte e storia

Tutti conoscono a Buti il teatro Francesco di Bartolo, il Frantoio Rossoni e, immersa tra gli ulivi, la chiesa di Santa Maria della neve.
Ma ad un occhio attento non sfugge che in realtà il borgo offre alcuni scorci molto particolari che meritano di essere visitati con una passeggiata di un’oretta attraverso il paese.

SAN FRANCESCO

Si parte da piazza San Francesco dove si trova appunto la chiesa romanica di San Francesco, costruita tra il XIII ed il XIV secolo.
La chiesa era inizialmente riservata alle monache di un monastero oggi non più esistente e nel corso dei secoli, tranne la bellissima facciata dai tratti romanici, ha subito profonde trasformazioni.
Nella parte destra della facciata si erge il massiccio campanile, in cui si aprono tre ordini di eleganti bifore, decorato con interessanti inserti scultorei tra cui Cristo che sorregge il mondo. L’interno, ad unica aula con transetto, mantiene l’aspetto fastoso degli interventi sei-settecenteschi e custodisce alcuni interessanti dipinti di quell’epoca tra cui la Madonna con Bambino e santi di scuola pisana e quattro ovali con i Santi Gaetano, Francesca Romana, Giuseppe e Andrea.

PIEVE DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Lasciando San Francesco e arrivando in Piazza Martiri della Libertà si raggiunge la Pieve di san Giovanni Battista, esistente già prima dell’anno 1000 anche se ormai le tracce del primo edificio romanico sono pressoché inesistenti.
Annoverata nel 1276 tra le pievi della diocesi di Pisa, la chiesa è stata modificata ed ampliata nel corso dei secoli fino ai rifacimenti di inizio Novecento eseguiti su progetto di R. Zocchi. Anche il campanile, concluso da un’insolita copertura a cupola, è stato ricavato da una torre medioevale che fino all’Ottocento ha conservato la merlatura.
All’interno, a tre navate decorate con affreschi di Pietro Giarrè, si conserva la venerata scultura lignea della Madonna con bambino, datata 1369, nota come Madonna del Monte perché rinvenuta tra le impervie grotte che sovrastano Panicale.
Risalgono al 1607 i lavori di ricostruzione e a tale epoca risale la facciata in stile barocco.
Nel 1901 segue l’ampliamento della Pieve che, pur conservando la stessa facciata, vide prolungare le navate verso oriente, costruita la nuova zona presbiterale, innalzata la cupola e modificati i soffitti e i finestroni; il progetto venne elaborato dall’architetto fiorentino Giuseppe Castellucci.

“ARTEMISIA”, SGRAFFITO

Uscendo dalla Pieve e attraversando la pizza, si trova sulla destra dell’ingresso della galleria “Artemisia” un’opera di Francesca Leporini realizzata con la tecnica dello sgraffito. Questa tecnica si ottiene applicando strati di intonaco con colori contrastanti su una superficie muraria umida e graffiando il rivestimento esterno, in modo da portare alla vista quello sottostante, producendo così i contorni di un disegno.
Lo sgraffito rapprensenta la pittrice Artemisia Gentileschi intenta a disegnare il castello di Buti (Castel Tonini) che si affaccia sul Rio Magno.

FRANTOIO ROSSONI E MUSEO DEL MAGGIO

Uscendo dalla piazza e attraversando la piazza principale, Piazza Garibaldi, verso via Paola da Buti, si può raggiungere l’antico Frantoio Rossoni, complesso architettonico costituito da due corpi di fabbrica e orientato in direzione est-ovest tra via Paola da Buti e il Rio Magno. Sul lato nord dell’edificio è ancora visibile la gora in laterizi che termina con due acquitoglioli in cemento. Al di sotto della gora si trova l’alloggio della ruota idraulica della quale rimane in situ l’albero in legno, ancora collegato agli ingranaggi interni.
All’interno del frantoio, al primo piano, si trova poi il Museo del Maggio e della Civiltà Contadina.
Aperto solo su prenotazione: 0587 724548

MURALE “PER LA PACE”

Uscendo da Piazza Garibaldi in direzione “Monte Serra” si trova a pochi minuti di cammino il murale “Per la pace”, realizzato nel 1994 da M. Monni, su disegno degli alunni della scuola media “F. di Bartolo” in memoria dell’eccidio di Piavola.
Il murale, di dimensioni imponenti, è stato restaurato nel 2022 in collaborazione con il Centro Culturale Artemisia.

ORIGAMI PER LA PACE

Adiacente al murale si trova infine l’ingresso del Circolo Primo Maggio, all’interno del cui giardino si trova l’installazione “Origami per la pace”, progetto intento a creare sul territorio un’ondata di messaggi di pace con migliaia di gru di origami.
L’installazione è composta da sette gru di origami in ceramica dei colori dell’arcobaleno